Quale modello di camper è il migliore?
Va bene, la domanda è pretenziosa e la risposta non può certo essere definitiva, ma chi si avvicina per la prima volta al mondo delle autocaravan, spesso naviga in un mare di dubbi.
Basta andare in qualche forum o gruppo Facebook e ognuno propone il proprio parere: “Meglio un profilato“, “Meglio un motorhome“, “Senza la mansarda non c’è vivibilità”, “Un camper puro ti permette di andare ovunque” e compagnia cantante.
In questo articolo cercheremo di analizzare le differenti tipologie sul mercato e di spiegarne pregi e difetti, ben consci che la scelta finale sarà dettata dalle esigenze del singolo individuo.
Siete pronti a scoprire quale camper scegliere per non sbagliare?
- Che cos’è un camper?
- Quanto costa un camper?
- Quali modelli ci sono sul mercato?
- Quale meccanica prediligere?
- Quale camper per la famiglia?
- Quale camper per la coppia?
- Quale camper per tenere degli animali?
- Quale camper per la montagna?
- Nuovo o usato?
Che cos’è un camper?
Camper (o autocaravan) sono tutti quei mezzi allestiti che consentono all’equipaggio di abitare o soggiornare al suo interno.
A differenza della roulotte (o caravan) il camper possiede una motrice che crea un corpo unico con la cellula abitativa.
Per il Codice della Strada (Decreto Ministeriale del 28/04/2008), il camper è sia un veicolo che un’abitazione. Per essere classificato come tale, esso deve necessariamente possedere:
- posti a sedere e tavolo
- un letto anche ricavabile spostando i sedili
- cucina con fornelli
- gavoni e armadi
- bagno con uno specchio
Come spiegato nell’articolo in cui si parla del peso a pieno carico del camper, per guidare un’autocaravan è sufficiente la patente B, almeno che la sua massa complessiva non superi i 3500kg. In quest’ultimo caso è necessario sostenere con successo l’esame per la patente C.
Se la lunghezza del mezzo supera i 7 metri, infine, nelle autostrade il veicolo non può mai spostarsi in terza corsia.
Quanto costa un camper?
Siamo giunti subito alla domanda proibita, quella a cui dare risposta è impossibile.
Inutile nascondersi che i prezzi delle autocaravan variano in base a modello, lunghezza, allestitore, casa produttrice, accessori, marchio etc…
Ovviamente il primo discrimine è tra nuovo e usato, ma di questa differenza ne parliamo qui sotto, per ora concentriamoci sul nuovo.
Qualsiasi sia il modello o la tipologia che prediligete, un’autocaravan nuova costerà almeno 35/40 mila euro. Quasi impossibile spendere meno, anche nel caso di un entry level.
Ciò che fa la maggior differenza, comunque, sono gli accessori e le finiture: qualità e tipologia degli oblò, tessuti, tendalino, portabici, gavoni, materiali costruttivi degli interni, isolamento, letto a doghe o meno, canalizzazione dell’impianto di riscaldamento della cellula, disposizione delle luci etc…
Anche la meccanica, di cui tratteremo più avanti in questo articolo, fa la sua bella differenza.
Sappiate solo che si può arrivare, per i modelli più lussuosi e costosi, anche a qualche centinaio di migliaio di Euro!
Un discorso a parte va fatto per gli Expedition Vehicle, ma anche di questo parleremo nella sezione apposita.
Quali modelli ci sono sul mercato?
mansardato
In Italia il mansardato è uno dei modelli, almeno fino a qualche anno fa, più diffusi.
La cellula abitativa è unita, tramite giunzioni le cui sigillature vanno controllate periodicamente (come spiegato nei tutorial di Camper INFINITY App), alla motrice.
Il materiale con cui sono realizzati è una struttura in legno e vetroresina. Come si potrà ben comprendere eventuali infiltrazioni potrebbero essere molto dannose, ecco perché è sempre bene far eseguire dei controlli con igrometro da un esperto.
Peculiarità di questa tipologia di veicolo è l’appendice superiore (detta, appunto, mansarda), aggettante, disposta al di sopra della cabina di guida.
Ciò consente di avere a disposizione uno spazio supplementare solitamente adibito a letto matrimoniale.
Come descritto nell’articolo relativo a come risparmiare viaggiando in camper, questa soluzione può comportare qualche difficoltà alla guida, oltre che un aumento dei consumi, causati dal maggior attrito che l’aria esercita sul veicolo così dotato.
L’altezza media di questi mezzi è di 3,20 m, la larghezza si aggira sui 2,35m.
+ Pregi del camper mansardato: ampia abitabilità, notevoli spazi per la famiglia grazie al numero cospicuo di posti letto, grande capacità di stivaggio;
– Difetti del camper mansardato: poca areodinamicità, elevata esposizione al vento laterale, misure che comportano notevole prudenza alla guida, soprattuto nei centri abitati (dove balconi e terrazze sono sempre in agguato) e nei sottopassi.
motorhome o integrale
Tra i più conosciuti tra gli amanti del lusso (e del comfort!), i motorhome sono i modelli più costosi di camper. La loro struttura, infatti, pur essendo realizzata sulla meccanica del veicolo commerciale di cui sono dotati, viene riprogettata tout court in maniera tale da creare un corpo unico con la motrice stessa.
Tutto, all’interno del motorhome, è pensato per l’abitabilità e la comodità: grandi spazi, compresi quelli della zona guida, che, a tutti gli effetti, sono realizzati per divenire parte del salotto (detto “dinette“) quando si è in sosta.
Il parabrezza è ampio e consente meravigliose vedute panoramiche, spesso il pavimento è a doppio fondo con moltissima superficie di stivaggio anche in gavoni “nascosti”, il bagno è abbondante, con doccia separata, i letti grandi e comodi. Alcuni modelli presentano anche un basculante che aggiunge ulteriori cuccette pur diminuendo l’abitabilità.
La coibentazione è solitamente molto curata, così come gli accessori di pregio e le finiture.
La possibilità di realizzare un mezzo sartorialmente prodotto sulle proprie necessità e sui propri gusti estetici fa di questi modelli l’ideale punto d’arrivo del camperista.
L’altezza di un motorhome varia tra i 2,80m e i 3,20m. La larghezza si attesta sui 2,35m.
+ Pregi del camper motorhome: ampia abitabilità, possibilità di personalizzazione e design esclusivi, vivibilità elevata;
– Difetti del camper motorhome: notevoli costi, dimensioni abbastanza ingombranti.
profilato o semi integrale
Il camper puro per antonomasia ( e quello da cui tutti gli altri hanno preso il nome) è il mitico T1 (Transporter, versione 1) della Volkswagen (conosciuto anche con il vezzeggiativo di “Bulli” ma anche chiamato, in Italia, “minibus Volkswagen” o “Westfalia” dal nome della prima casa che ne allestì gli interni).
Prodotto inizialmente nel 1950 come mezzo per qualche scampagnata al lago, entrò in auge (e poi, direttamente, nella leggenda) grazie all’ampio uso che ne fecero gli hippies ( i cosiddetti figli dei fiori). Per chi fosse interessato il Touring Club Italia ha scritto questo articolo sulla storia di questo magnifico mezzo, il capostipite di tutti i camper odierni e un indimenticato esempio di bellezza, solidità, ingegneristica e longevità!
Il camper puro non è altro che un furgone commerciale, quasi per nulla modificato nella scocca (se non per l’apertura degli oblò) e “semplicemente” allestito al suo interno, grazie a una sapiente divisione degli spazi.
Apprezzato soprattutto dai giovani (o da coppie sportive o, ancora, da camperisti più “radicali”) per la sua agilità e manovrabilità, per le dimensioni ridotte, per la sua compattezza e per i bassi consumi esso sta prepotentemente prendendo piede anche tra i camperisti più maturi e tra le famiglie più numerose.
Le case produttrici stanno infatti dando vita a modelli sempre più completi e spaziosi, anche a discapito di uno sbalzo in coda che li rende meno adatti a terreni impervi.
Un camper puro può essere di dimensioni davvero compatte: pensiamo a tutta la serie Transporter (dal già citato T1 sino al recente T6) con lunghezze che si aggirano sui 4,70m (sino ad arrivare ai più moderni 6,40m o 6,99m delle nuove versioni del Ducato) e larghezze che si attestano attorno agli 1,90m e quasi mai oltre i 2,05m.
Dotati di tetto a soffietto (detto pop up roof è realizzato in vetroresina e incernierato al telaio. Le pareti sono in tessuto idrorepellente simile a quello delle tende da campeggio) o di tetto rialzato (hi-top roof, sempre in vetroresina ma fisso) i puri di questa categoria sono i più agili e i meno voraci di carburante. Possono introdursi anche dove gli (illegali!) limitatori d’altezza impediscono l’accesso ad altri mezzi o in sentieri impervi, soprattutto nelle versioni a trazione integrale.
Altri camper puri su meccanica Fiat (come il Ducato), Peugeot (Boxer), Citroen (Jumper), Mercedes (Sprinter), Volkswagen (Crafter), Ford (Transit), Iveco (Daily) e via discorrendo sono mezzi commerciali di altezze già sufficienti da non richiedere modifiche strutturali (arrivano a 2,58m) per renderli completamente fruibili anche in posizione eretta.
Praticamente esenti da infiltrazioni (non ci sono giunture tra telaio e vetroresina né tra parti in vetroresina essendo la struttura del veicolo lasciata praticamente identica a come esce di fabbrica), grazie alle loro caratteristiche di agilità e manovrabilità, questi mezzi si stanno rivelando sempre più commercialmente richiesti, anche a discapito di una notevole minor abitabilità rispetto ai modelli mansardati, profilati e, naturalmente, ai motorhome.
+ Pregi del camper puro: solidità, rigidità, assenza di infiltrazioni, manovrabilità, dimensioni ridotte, bassi consumi;
– Difetti del camper puro: abitabilità molto più limitata rispetto alle altre tipologie, coibentazione in generale meno efficiente.
expedition vehicle
Abbiamo voluto aggiungere anche questa tipologia di mezzi per completezza di informazione e perché, negli ultimi anni, i casi di persone che decidono di intraprendere spedizioni o giri del mondo a bordo di veri e propri camion super-allestiti per condizioni estreme anche di off-road sono sempre maggiori.
Si pensi, a esempio, a Simone Monticelli e la sua compagna Lucia (viaggiatori, per altro, molto famosi il cui blog, Stepsover, potete leggere qui) in viaggio da oltre due anni per il tour del mondo o a Davide Benfenati e Franca Larovere, che potrete conoscere visitando il sito di Hungry Wheels (e che ci hanno fornito la foto del loro truck…grazie!)
Chiaramente i costi di questi veicoli, a causa delle situazioni al limite per cui sono progettati e della loro realizzazione su commessa, non sono mai inferiori ai 150 mila euro, sino ad arrivare a prezzi di qualche milione per mostri divora chilometri prodotti da allestitori come la famosa Unicat teutonica.
Un expedition vehicle (o EV o Expedition Truck) è un mezzo che, come dice chiaramente il nome, è stato progettato per spedizioni, anche estreme. Dotato di trazione integrale (4×4, 6×6, 8×8 etc..) esso e costituito dalla motrice (solitamente di un camion) e da un corpo ad essa unito e raggiungibile anche attraverso un passaggio dalla cabina stessa.
Altissime prestazioni (ma anche, inevitabilmente, elevatissimi consumi: parliamo di 3/5km al litro – 20/30km ogni 100L!), coibentazione eccelsa, possibilità di percorrere quasi qualsiasi terreno, sia in estate che in inverno. Adatti a qualsiasi condizione meteorologica o ambientale, i gli EV sono mezzi per chi ama l’avventura, ma spesso hanno dimensioni (sono veri e propri camion!) che li rendono poco adatti al turismo di massa.
Per queste ragioni i possessori di tali mostri portano con sé anche delle moto o dei quad che consentono loro di spostarsi più facilmente da dove hanno installato il loro campo base.
Inutile dilungarsi troppo su queste spettacolari case viaggianti, anche perché la nostra competenza in merito non è all’altezza di affrontare tale argomento. Rimandiamo ai sopracitati siti o ai vari canali Youtube per maggiori informazioni!
+ Pregi degli expedition vehicle: adatti a condizioni estreme, percorrono qualsiasi terreno, deserto o montano, in ogni stagione ;
– Difetti degli expedition vehicle: dimensioni elevate, consumi e costi che li rendono acquistabili solo ai portafogli più forniti! .
Quale meccanica prediligere?
Il discorso, nuovamente, non è semplice, anche se ci sono dei dati di fatto da cui non si può discostarsi. Partiamo dall’inizio.
Per meccanica si intende tutta la parte motoristica e le componentistiche fisiche che soggiaciono alle leggi meccaniche. Sentiamo cosa dice Wikipedia in merito:
In un veicolo a motore, la meccanica è l’insieme di tutte le parti mobili del veicolo stesso, regolate dalle leggi della meccanica fisica. Essa è formata dal gruppo moto-propulsore, dalle sospensioni, dagli ammortizzatori, dallo sterzo, dai freni e dalle ruote motrici. Il telaio e la carrozzeria non vengono inclusi nella definizione. l’insieme degli elementi di un meccanismo e il modo in cui funzionano: la meccanica di un freno, di un motore, di una frizione. – Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Meccanica_(veicoli)
Date queste premesse è facile comprendere che la scelta della meccanica di un mezzo è indispensabile per limitare gli inconvenienti e i guasti.
Il mercato, tuttavia, parla chiaro: Fiat, con il suo Ducato (prodotto in Italia, esattamente in Abruzzo, presso la Sevel, società italo-francese) è il padrone incontrastato. Circa il 90% dei mezzi prodotti e in circolazione sono realizzati su questa base.
Il Ducato è chiaramente un veicolo commerciale di elevata affidabilità, capace di percorrere, se ben manutenuto, anche oltre 1 milione di chilometri. Esistono versioni da 120, 150 e 180 cavalli, con la soluzione intermedia che vede il miglior rapporto tra prestazioni e consumi.
I già citati Peugeot (Boxer), Citroen (Jumper), Mercedes (Sprinter), Volkswagen (Crafter), Ford (Transit), Iveco (Daily) sono valide alternative e, come sempre accade, tra i più accaniti sostenitori vigono faide e discussioni infinite su quale di questi possa considerarsi superiore agli altri, valutando fattori oggettivi (a esempio reperibilità dei pezzi di ricambio) e meno oggettivi.
Non vogliamo, anche perché non ci interessa sponsorizzare l’una o l’altra casa produttrice, addentrarci in questo complicato dedalo. Vi consigliamo, tuttavia, di porre attenzione in fase di scelta, tenendo sempre a mente che, se tutti gli allestitori prediligono una certa meccanica, un motivo ci sarà…
Se si desidera la versione a trazione integrale (4×4) le cose si fanno ancora più complicate, anche perché Fiat, in collaborazione con Dangel, ha dato alla luce un mezzo commerciale con tali caratteristiche che, tuttavia, si rivela molto complicato da allestire, nonostante le ottime prestazioni in fuoristrada.
In questo senso i tedeschi sono stati più lungimiranti e sia Volkswagen che Mercedes producono da anni meccaniche molto solide e maggiormente adatte a lavori di allestimenti in ambito camperistico.
Quale camper per la famiglia?
Ci addentriamo sempre più nel mondo delle decisioni soggettive. Tutto quello che possiamo dirvi è che la scelta va sempre fatta in base all’equipaggio che ospiterà.
Chiaramente una famiglia dovrà privilegiare l’abitabilità, gli spazi e lo stivaggio, ecco perché conviene tenere in considerazione almeno questi aspetti:
- dinette: è il centro della vita a bordo. Possiamo definirla il salotto del nostro camper. Qui si cenerà, ci si ritroverà per una partita a carte, per fare due chiacchiere e per i compiti dei più piccini. Una famiglia dovrebbe tenere in considerazione questo spazio con molta cura;
- bagno: inutile dirlo, abituati come siamo ai comfort della nostra casa, un bagno sacrificato (come in molti camper puri) potrebbe essere poco agevole da utilizzare, soprattutto se si hanno dei vivaci marmocchi che non amano molto il momento della doccia. In questo caso è bene prediligere mezzi con bagno e doccia separati anche per questioni di facilità di uso e di pulizia;
- gavoni e armadi: lo spazio di stivaggio è fondamentale per una famiglia anche solo di 3 individui. Ecco perché scegliere mezzi che consentano di avere ampie cappelliere, vani a pozzo (con apertura dal lato superiore, i gavoni, appunto) e armadi è di capitale importanza. Attenzione, però sempre ai pesi!
- garage: un discorso a parte lo meriterebbe proprio il garage. Accessibile dall’esterno o dall’interno esso consente di stivare oggetti molto ingombranti o pesanti (come biciclette o scooter), quindi è certamente da prendere in considerazione se si viaggia con tutta la famiglia e non si vuole rinunciare ai comfort di casa. Il difetto dei garage è che aumentano lo sbalzo posteriore dei veicoli con le conseguenti, immaginabili, difficoltà in fase di manovra o su terreni impervi.
Quale camper per la coppia?
Anche in questo caso non esiste una risposta univoca. Certamente una coppia necessita di meno spazio rispetto ad un nucleo familiare più complesso e cospicuo.
Per queste ragioni un camper puro potrebbe essere la scelta giusta: guidabilità pari a quella di un’autovettura, bassi consumi ( alcuni arrivano a percorrere 13km con un litro), maneggevolezza, compattezza e possibilità di raggiungere luoghi che altri mezzi si sognano.
Chiaramente tutti questi vantaggi, come spiegato poco sopra, vanno a discapito dell’abitabilità.
Una soluzione intermedia potrebbe essere il camper profilato (o semi integrale) che concilia una certa vivibilità con una buona aerodinamica e spazi interni maggiori rispetto al camper puro.
In linea generale, comunque, vale lo stesso discorso fatto per la famiglia: valutare attentamente le piante proposte dai vari allestitori e cercare di comprendere quali siano le esigenze personali.
Quale camper per tenere gli animali?
Il problema degli animali a bordo è, solitamente, un non-problema. Il vostro amico a quattro zampe, se ben educato, non avrà particolari pretese: gli basterà una cuccia (posizionata vicino al padrone o, spesso, vicino alla porta d’ingresso per tenere sotto controllo la situazione) nella quale viaggerà accoccolato come a casa.
Alcuni proprietari di cani utilizzano il garage (di cui abbiamo fatto cenno nella sezione “Quale camper per la famiglia“) per posizionarvi all’interno una gabbia apposita. Questo aspetto va tenuto in considerazione ma, è scontato ricordarlo, sarebbe opportuno prediligere garage che comunichino con l’interno del mezzo (e non accessibili solo dall’esterno) e prevedere una o più aperture di areazione!
Una soluzione interessante è anche installare un oblò ventilato che consente di migliorare il ricircolo d’aria, se si pensa di lasciare l’animale solo nel veicolo. Ricordiamo che è di vitale importanza tenere comunque sempre gli oblò aperti quando non si è presenti e che conviene assolutamente parcheggiare all’ombra.
Quale camper per la montagna?
La questione del turismo invernale, o comunque in zone che prevedono molti mesi di basse temperature, obbliga a tenere in considerazione degli aspetti che, normalmente, per un uso estivo del mezzo, possono essere posti in secondo piano.
Premettiamo che tutti i mezzi qui trattati sono adatti anche alla montagna; essi, infatti, sono isolati e riscaldati.
Tuttavia è bene prendere coscienza che, se si ama sciare o passare lunghi periodi sulla neve, ci sono degli allestimenti e degli accessori che non possono essere ignorati.
- garage: già il famigerato garage! Ne abbiamo parlato più volte poco sopra (sezioni “Camper per famiglia” e “Camper con animali domestici“), ma qui torna prepotentemente alla ribalta: le dimensioni degli sci e delle tavole da snowboard sono spesso un problema per chi non possiede questo spazio. Vero è che certi portabici consentono di applicarvi degli accessori che sopperiscono a questa mancanza, ma è bene pensare anche a questo aspetto prima di fare un acquisto avventato. Pensate inoltre agli scarponi, alle racchette, alle ciaspole e a tutto ciò che potrebbe essere sporco, bagnato o umido: non a tutti piace portarseli in cellula!
- serbatoio e gavone riscaldati: avere la possibilità di uno spazio di stivaggio riscaldato consente di poter riporre indumenti umidi facilitandone l’asciugatura o di trovare un paio di scarpe belle tiepide quando si rientra. Il serbatoio delle reflue ben coibentato o, ancora meglio, riscaldato, evita che l’acqua contenuta all’interno si ghiacci con le conseguenze che tutti possiamo immaginare! Il vano di raccolta delle grigie (acque di scarico di lavelli e doccia) è solitamente posizionato esternamente, al di sotto del pianale del mezzo, ecco perché alcuni “pacchetti invernali” prevedono la presenza di un isolamento supplettivo e di una resistenza elettrica che eviti il blocco della valvola di scarico.
- doppio pavimento: questa soluzione prevede la creazione di un’intercapedine che, oltre a fungere da zona di immagazzinamento, consente la creazione di una camera termica che tiene al riparo i serbatoi. Il pavimento, inoltre, risulterà meno freddo al tatto!
- ampia zona living e bagno: sembra una cosa da poco, soprattutto per gli amanti dell’outdoor, ma, in inverno o durante giornate piovose – frequenti in montagna – in cui si è costretti a passare molte ore all’interno del veicolo, avere una dinette o, peggio, una semidinette sacrificata potrebbe risultare davvero poco piacevole. Ricordatevi di questo aspetto, perché una volta scelto il vostro mezzo vi troverete ad affrontare anche situazioni non sempre ideali!
In questo senso anche un bagno con doccia separata e la possibilità di avere un letto caldo sempre pronto sono particolari da non sottovalutare. - impianto di riscaldamento cellula: tutti i camper montano dei riscaldatori interni a gas o gasolio, questo lo sappiamo. In inverno, tuttavia, sarebbe bene avere un apparato commisurato alle frequenti basse temperature, canalizzato, per raggiungere ogni parte del mezzo e di potenza adeguata. Si ricordi sempre, inoltre, che il gasolio può ghiacciare (utilizzare quello artico!) e che il gas butano non passa più dallo stato liquido a quello gassoso quando raggiunge ~ 0°C. Ciò comporta il blocco del riscaldatore. Per questa ragione è meglio scegliere bombole che contengano soprattutto propano, la cui temperatura di ebollizione (fine del passaggio di stato da liquido a gassoso) è di ~ -40°C. Un interessante articolo tecnico lo potete trovare a questo link.
Nuovo o usato?
Un ultimo passo in territori molto impervi. Ovviamente l’unica ragione, in linea teorica, per acquistare un camper usato, dovrebbe essere il budget a disposizione. Come abbiamo visto nella sezione “Quanto costa un camper?“, difficilmente si scende sotto i 35/40 mila euro per un mezzo appena uscito di fabbrica.
Se le finanze in nostro possesso non sono così cospicue, allora è inevitabile rivolgersi al vastissimo mercato dell’usato.
Ci sono davvero tante cose che vanno tenute in considerazione (ne parliamo nell’articolo dedicato) ma in questa sede è sufficiente sottolineare che minore sarà l’investimento iniziale maggiore sarà la spesa che dovremo mettere a preventivo per eventuali riparazioni, messe a punto e miglioramenti.
Un camper usato andrebbe sempre fatto controllare da un esperto, poiché potrebbe presentare:
- ruggine sottoscocca e sui passaruota, spesso mascherata con l’antirombo (una specie di pece nera, alla vista);
- infiltrazioni mascherate che potrebbero compromettere la stabilità strutturale dell’intera cellula;
- vari problemi di meccanica;
- impianti non funzionanti (spesso la scusa del venditore mendace è che la batteria è scarica: ditegli che tornerete a vedere il mezzo quando potrete provare tutte le utenze!);
- etc …
Ovviamente, se avete occhio e esperienza, alcune cose potrete testarle voi stessi: in questo articolo vi spieghiamo come e che cosa fare.
La questione da dirimere, quindi, non è molto semplice. Certo l’usato costa molto meno, ma il nuovo fornisce sicuramente delle garanzie di longevità che, nell’altro caso, sono delle vere e proprie incognite.
Un altro aspetto da tenere bene a mente è che, con l’andare del tempo, le piante si sono sempre più standardizzate, poiché i progettisti tendono ad assecondare quello che il mercato ha evidenziato come maggiormente richiesto. Disposizioni particolari con letti longitudinali alla francese o altre accortezze sono sempre più rari. Ecco perché i mercato dell’usato, al di là dei prezzi, spesso eccessivi – soprattuto in Italia dove omologare un veicolo auto-allestito è davvero complesso, è ancora molto florido.
Anche i materiali costruttivi sono andati via via peggiorando, vuoi per l’avvento delle nuove tecnologie che costringono ad avere a bordo un numero maggiore di accessori, aumentando il peso del mezzo e obbligando quindi a selezionare legni sempre meno pregiati e pesanti, vuoi per questioni meramente commerciali: qualche centesimo in meno, su produzioni di migliaia di esemplari l’anno, comporta una bella differenza sul bilancio finale delle aziende.
Insomma, anche la matassa nuovo/usato non può certo essere sciolta con un solo articolo. Ci auguriamo comunque di avervi dato qualche spunto di riflessione, almeno in vista delle valutazioni soggettive che tutti voi dovrete, prima o poi, intraprendere.
Conclusioni
Dopo questa lunga carrellata siamo certi che avrete le idee ancora più confuse di prima: questo è un bene!
Scegliere il mezzo che ci accompagnerà nei prossimi anni della nostra vita non è per nulla un gioco da ragazzi!
Come avete potuto notare i fattori in campo sono moltissimi e, chiariamolo subito, non esiste il mezzo perfetto!
In un modo o nell’altro dovrete certamente scendere a compromessi, ma ciò non significa che non sia possibile reperire il veicolo più adatto, per approssimazione, alle nostre esigenze!
Vi starete ancora chiedendo, immaginiamo, se – alla fine dei conti – sia meglio un mezzo di grandi dimensioni o più compatto. Vogliamo concludere proprio con qualche osservazione in merito.
A tutto ci si abitua, quindi non è vero che un camper oltre i 7 metri di lunghezza vi risulterà sempre complicatissimo da gestire. Se volete spazi ampi e non sentite l’esigenza di infrattarvi nel bosco o in piccoli paeselli sperduti, se siete abbastanza stanziali e prediligete le strutture d’accoglienza come aree di sosta e campeggi, allora non esitate a indirizzarvi verso veicoli dall’ampia capacità abitativa.
Certo, sarà un po’ più difficile trovare parcheggio (ricordiamo che è sempre obbligatorio stare all’interno degli stalli, rispettando la segnaletica orizzontale, ove presente) e dovrete prendere delle accortezze (navigatori specifici) per evitare percorsi non adatti alle misure della vostra casa su ruote. Inoltre dovrete tenere in considerazione il Codice della Strada, per cui, oltre i 7m, sulle autovie è obbligatorio non andare mai in terza corsia o, ancora, i costi di trasbordo su navi e traghetti aumenteranno leggermente. Tuttavia il camper deve essere un posto comodo, visto che passerete al suo interno molto tempo.
Se invece siete amanti dell’avventura più “estrema” o desiderate spostarvi molto di frequente, visitando zone più impervie o terreni più accidentati, viuzze strette e paesini di provincia in montagna, facendo molta sosta libera (quindi al di fuori di strutture non organizzate) un mezzo più agile, corto e stretto potrebbe essere più adatto alle vostre necessità!
Il vantaggio di questi ultimi mezzi (parliamo di puri e semintegrali) è una guidabilità quasi automobilistica, ma, come più volte ripetuto, a discapito dell’abitabilità.
In tutte queste occasioni, comunque, vi viene in soccorso Camper INFINITY, l’applicazione che vi fornisce migliaia di punti di interesse, soste, campeggi, aree di carico scarico, fontanelle d’acqua, meccanici e ricambisti. Essa, inoltre, attraverso la piattaforma di video learnig integrata presenta moltissimi video tutorial che trattano sia dell’utilizzo degli allestimenti sia dei consigli sulle migliori pratiche manutentive e sulle caratteristiche dei differenti mezzi in circolazione.
Con questo abbiamo davvero finito! Sperando di esservi stati utili vi auguriamo un buon viaggio e moltissime nuove avventure!